Gustave Courbet e la natura”
1848: un anno segnato da lotte politiche e sociali, da una sei è drammatica di scioperi e il diffondersi degli ideali social popolari.
Un clima doloroso e complicato che forgerà la rivoluzione di Parigi e le inevitabili sanguinose repressioni.
È in questo clima che si affina il carattere artistico di Gustave Courbet ( Ornans 1819 - La Tour-de-Peilz 1877): uomo dal carattere ribelle e indisciplinato, innovatore e rivoluzionario ma con una straordinaria propensione al disegno.
Divenne il più accreditato esponente della "Nouvelle Ècole" del Realismo.
D'ora in poi si cercherà nella verità la principale fonte d'ispirazione, per una forte contro reazione al pensiero romantico.
La vita contemporanea divenne materia d'arte: arte di verità, arte che doveva essere attuale per essere capita da tutti.
Courbet dipinse quadri con soggetti reali perché giudicava la stessa realtà per educare la società e traghettarla verso un nuovo progresso.
Courbet allievo della natura: dipinse gli uomini e le donne nelle loro sincere abitudini, perché ciò che per gli altri era considerato banale, nelle sue opere si trasformava in sublime.
Arte democratica e popolare, intima e reale perché la persona riacquista nuova dignità, forza e potenza divina.
Pittura dove il colore divenne materia viva e vera per una rinata vitalità fisica.
Frammenti di realtà, paesaggi naturali che ora diventano immortali.
Realtà da vivere e dipingere: il piacere del riposo, l'oppressione dell'afa meridiana, sensualità e noia, bellezza e volgarità.
Nessuna di approccio nei confronti nel vedere e dipingere un albero, una ruvida stoffa, un'onda del mare in tempesta o il cercare cibo di una volpe immersa nella neve.
Realtà è niente altro che realtà!
Cinquanta capolavori firmati Gustave Courbet, provenienti dai più prestigiosi musei del mondo, ritorneranno, dopo cinquant'anni, per essere ammirati nelle sale di palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Un'occasione rara per riscoprire un percorso artistico che apri' le porte al mondo della storia dell'arte di un pittore che senti' la necessità di trasformare la società in semplice "Bellezza": Gustave Courbet.
Carlo Maria Pelatti