Marc Chagall "Come nella pittura così nella poesia"
Guardare Chagall si rischia di camminare su un ponte d'aria.
Basta evocare il suo nome: Marc Chagall. Nella nostra mente appare la magia che fa della sua pittura un "unicum" nell'arte del '900.
Pittore e poeta perché antepone, sulla tela, ciò che gli scaturiva dal cuore: dipinse il sentimento della natura umana con la sola passione attinta nella quotidianità.
Narratore di fiabe: uomini, animali e fiori popolano il suo mondo fatto di sorprese senza tempo.
Profonda spiritualità e indefinibile malinconia: Chagall amo' la vita dipinta con gli occhi emozionati di un bambino accesi ad ogni sorpresa.
Amore per il suo paese natale Vitebsk, per la sua donna Bella, per la sua patria artistica Parigi.
Amore per ogni essere vivente, per la sua religione ebraica "Chassidin", amore per il passato che gli fece amare il suo futuro.

Ci ha lasciato un mondo senza tempo, svincolato da ogni rapporto con la contemporaneità in un fitto dialogo cromatico che attinse dagli smalti delle icone.
Canto di pittura senza teoria è metodo dove gioia e pena si tramutano in sogno: materia e malinconia si ritrovano in nuova armonia.
Ogni pennellata rappresenta un sentimento perché Chagall è poeta: la  sua quotidianità pittorica sfocia nell'infinito perfetto del cosmo dell'arte.
Epifania di luce: il suo colore diventa luogo di follia perché rivelazione dell'invisibile.
Chagall poeta del corpo senza gravità, soggetto a perpetui slanci d'amore per la vita.

Nelle rinnovate sale del Palazzo della Ragione, nel cuore di Mantova, il visitatore potrà ammirare questo percorso d'arte dipinto da uno dei più grandi maestri del '900: Marc Chagall.
Sono esposti oltre 130 opere tra oli, incisioni e disegni, tra cui il ciclo completo dei sette teleri, dipinti nel 1920, per il Teatro Ebraico da Camera di Mosca.

Carlo Maria Pelatti